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Gli Osservatori sono strategici per lo storytelling dell’azienda

Una delle cose che amo di più del mio lavoro è avere la fortuna di poter sbirciare, da una posizione privilegiata, i trend del futuro. Venendo quotidianamente a contatto con aziende diverse, posso verificare come le diverse realtà vivano i cambiamenti, affrontino i possibili scenari che ci aspettano e come decidano di raccontare tutto ciò all’esterno, magari attraverso i canali aziendali di storytelling.

In questo ambito un ruolo chiave è quello ricoperto dagli osservatori aziendali il cui lavoro, grazie agli strumenti di comunicazione 2.0 che permettono una informazione diretta e senza intermediari (blog, newsletter, i social network), esce dalle mura aziendali per diventare narrazione globale del quotidiano anche su questioni e in ambiti non strettamente legati al core business.

Comprenderete quindi l’entusiasmo che ho provato quando sono stata invitata a seguire, al Festival Internazionale del Giornalismo 2019, l’evento “Gli Osservatori sono strategici per lo storytelling dell’azienda?” che mi ha consentito di approfondire il tema dalla viva voce di un soggetto leader nel proprio settore: il Gruppo Unipol.

Presentando i dati della ricerca, Fernando Vacarini, Responsabile Media Relations del Gruppo Unipol, ha subito evidenziato che “da qualche anno, le aziende si sono trasformate in media company per raccontare in maniera diretta la propria storia al pubblico. La scelta del Gruppo Unipol è frutto della mediazione tra strumenti di comunicazione tradizionale e innovativi, partendo dalla solida base degli Osservatori aziendali”.

L’indagine presentata da Gruppo Unipol ed elaborata con l’ausilio di SCS Consulting, ha preso in esame le aziende italiane che hanno deciso di  investire nella produzione e nella diffusione di Osservatori dedicati all’approfondimento di tematiche di natura socio-economica.  I risultati dello studio faranno sicuramente riflettere le aziende che non hanno ancora intrapreso questa strada.

Osservatori & storytelling, binomio vincente per le aziende

L’analisi è stata condotta analizzando, attraverso le fonti pubbliche (web), il modus operandi di 80 aziende italiane nel triennio 2016-2019 con un particolare focus sugli Osservatori continuativi (escludendo quindi le iniziative una-tantum).

Secondo i dati presentati da Marco Lanzoni, Responsabile Mercato Finance di SCS consulting, nel periodo in esame, il 20% delle 80 aziende ha comunicato anche attraverso gli osservatori realizzando 33 report di cui l’84% erano continuativi mentre il 16% sono stati saltuari. In larghissima parte (82%) le tematiche trattate erano riconducibili al business in cui opera l’impresa, nel 9% dei casi l’approfondimento riguardava tematiche legate alla responsabilità sociale d’impresa e nel restante 9% si trattava di tematiche sociali.  L’indagine ha inoltre evidenziato che gli Osservatori aziendali si stanno trasformando, sempre di più, in veri protagonisti dello storytelling aziendale, sebbene siano tendenzialmente percepiti con una portata ancora limitata.

Gli osservatori contribuiscono ad aumentare il livello di fiducia da parte del grande pubblico”, ha chiarito Lanzoni, ma, “nonostante le evidenze di questa correlazione positiva, rimangono poche le aziende che adottano con successo tale pratica.”

Non è un caso se a proporre questo tema al Festival sia stato proprio il Gruppo Unipol che, in tale ambito, rappresenta un esempio virtuoso avendo all’attivo già tre progetti significativi: l’Osservatorio UnipolSai sulle Abitudini di Guida degli italiani, l’Osservatorio Reputational & Emerging Risk e l’Osservatorio UniSalute, da cui poi sono nati i magazine digitali Changes e InSalute.

Altrettanto interessanti sono stati gli spunti forniti all’uditorio da Liliana Cavatorta, Head of Reputational & Emerging Risk Observatory del Gruppo Unipol, che ha sottolineato come l’Osservatorio rappresenti “una visione verso il futuro attraverso una mappa di interconnessioni“. La Dott.ssa Cavatorta ha poi illustrato come “7 dei 14 macro trend nel radar del Gruppo hanno natura sociale e il ‘fattore umano’ in comune. L’obiettivo è contribuire a dare forma a un futuro che ponga al centro le persone“.

Fiammetta Fabris, amministratore delegato di UniSalute, ha ricordato come l’osservatorio, nato nel 2011, consenta a UniSalute di fare informazione sulla salute in maniera scientifica e corretta e ha sottolineato come, per far ciò, sia fondamentale analizzare il mondo della sanità e la percezione degli italiani su temi quali prevenzione, fiducia, competenza, conoscenza dei servizi sanitari pubblici e privati. Un esempio su tutti? L’importante tema della corretta informazione sull’alimentazione dei bambini, avendo ben presente che, in Italia, 3 bambini su 10 hanno problemi di obesità.

Volete approfondire o consultare l’intero studio? Cliccate qui: http://www.unipol.it/it/la-nostra-identita/gli-osservatori-del-gruppo-unipol.

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Letizia Palmisano Giornalista & Social media Manager

Sono giornalista e social media manager, influencer strategist specializzata nella crossmedialità della comunicazione, in particolar modo grazie agli strumenti del web 2.0, quali i social network. La mia attività professionale spazia dal giornalismo alla consulenza nel mondo della comunicazione 2.0. Svolgo, inoltre, attività di formazione e docenza in tali campi. Vincitrice 2018 del Macchianera Internet Awards come influencer dell'economia circolare