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Dalla parte della scienza e contro la fake news. Anche Youtube sa che la Terra è tonda!

Video ed articoli cospirazionisti, portatori “malati” di bufale si aggirano minacciosi sul web. A tal punto che youtube ha deciso di tirare il freno a questa deriva. La più nota TV “on demand” del web ha infatti annunciato l’adozione di contromisure per quei contenuti che – pur non violando le linee guida della community (cosa che comporterebbe la cancellazione) – ” che potrebbero disinformare gli utenti in modo dannoso, come i video che promuovono una falsa cura miracolosa per una malattia grave, o che sostengono che la Terra sia piatta o riportino affermazioni palesemente false sugli eventi storici come l’11 settembre.”

In che modo?

Youtube ha annunciato che i contenuti rimarranno sì disponibili su youtube ma man mano verranno meno tra i suggerimenti video nel motore di ricerca. Il nuovo filtro partirà dagli Stati Uniti.

“Anche se questo cambiamento si applicherà a meno dell’uno per cento dei contenuti su YouTube, riteniamo che limitare la raccomandazione di questi tipi di video significherà un’esperienza migliore per la community di YouTube. Per essere chiari, ciò influirà solo sui consigli su quali video guardare, non sul fatto che un video sia disponibile su YouTube. Come sempre, le persone possono comunque accedere a tutti i video conformi alle nostre Norme della community e, se pertinenti, questi video potranno essere visualizzati nelle raccomandazioni per gli iscritti a un canale e nei risultati di ricerca. Pensiamo che questo cambiamento rappresenti un equilibrio tra il mantenimento di una piattaforma per la libertà di parola e il rispetto delle nostre responsabilità verso gli utenti” scrive YouTube sul suo blog sul quale spiega anche come fisicamente verrà sviluppato questo filtro (ovvero attraverso la “collaborazione” tra sistemi automatizzati e valutatori ed esperti umani).

 

Letizia Palmisano Giornalista Ambientale

La sostenibilità non è solamente nel saper fare, ma anche nel far sapere. Letizia Ecoblogger e giornalista ambientale