Cosa mettere nello zaino da lavoro e da viaggio 2.0

È sera. La casa è tranquilla, lo smartphone non squilla più e il pc è spento. Imposto la sveglia per alzarmi prima che sorga il sole. Solo la vibrazione… niente suoneria (meglio lasciar dormire il resto della famiglia). Il giorno dopo si (ri)parte. Accade spesso. In alcuni periodi dell’anno anche una o due volte alla settimana. Può essere per affrontare un live twitting, per parlare ad un convegno o per tenere una lezione. Quando posso, grazie ad improbabili maratone ferroviarie, organizzo andata e ritorno in giornata. Altre volte, invece, quando, ad esempio, partecipo ad una fiera, mi fermo a dormire fuori casa. È uno degli aspetti più belli e frizzanti del mio lavoro che richiede, però, una organizzazione certosina.

Prima di lasciarvi al post… vi scrivo un aggiornamento ottobre 2019. Ho parlato dello zaino 2.0 al Freelancecamp 2019. Ecco il video!

Lo zaino 2.0

La costante è sempre lui: il mio zaino color melanzana. Può sembrare un “normale” zaino porta PC, ma, negli anni, il suo contenuto, come il lavoro di un sarto, è stato costruito su misura per le mie giornate “fuori porta”: il più possibile leggero e comodo ma, al tempo stesso, funzionale. Come una brava scolaretta, controllo il contenuto la sera prima di partire per essere certa che non ci siano sorprese.

Negli anni ho imparato che ogni viaggio è un’esperienza a sé e non posso mai sapere quale difficoltà dovrò superare. Prima dell’evento chiedo agli organizzatori tutto quello che ritengo necessario (wifi, o cavo, un tavolino, una prolunga), ma non è possibile ottenere quanto richiesto (anzi…!). Meglio quindi partire preparati.

Notebook superleggero

Lo zaino contiene innanzitutto un notebook da viaggio scelto, oltre che per le sue prestazioni, anche per le sue dimensioni e il peso: 11.6 pollici per 1,3 kg quando non devo stare molto al PC o un altro più grande (e di due etti in  più). Caricatore e second skin inclusi. Lo accendo. È un piccolo gioiellino veloce e leggero e lo uso solo, quando serve, fuori casa. E’ quindi fondamentale sincronizzare sempre tutto e scaricare in pochi minuti (grazie alla fibra…) i documenti e gli aggiornamenti prodotti eventualmente sull’altro PC. Ogni device nel mio lavoro è (e deve essere) sincronizzato con gli altri: tablet, smartphone(s) e pc vari tra loro non hanno segreti (ma per gli altri sì… antivirus a pagamento d’obbligo!).

Presa “sconosciuta” non ti temo grazie agli adattatori

Passo poi al controllo degli adattatori rigorosamente miniaturizzati e leggeri. Chi, come me, è nato e cresciuto negli anni ‘80, potrà capire perché viene definito lo zaino dei “ciusky”… e vi assicuro che ogni acquisto è stato ponderato dopo aver affrontato situazioni reali. Serve un adattatore (da collegare al pc o al cellulare) per leggere una particolare scheda di memoria? Ce l’ho! Il wifi è lento o il segnale è scarso e dobbiamo passarci qualcosa tra smartphone? No problem. Devo proiettare le slide, ma il proiettore non ha l’HDMI? Basta scegliere il lettore giusto! Il collega ha il pc scarico e non riesce a scrivere il testo sul cellulare? Ecco il cavo per attaccare una piccola tastiera portatile allo smartphone. E così via.

Treppiede o monopiede e microfono per le dirette e i live twitting

Non può poi mancare un piccolo treppiede per lo smartphone (per le dirette video) e un auricolare (anch’esso messo via in una scatolina e usato ad hoc) per avere un ottimo microfono tascabile. Quando lo spazio me lo consente porto con me un microfono col gancio e prolunga. Entrambi, lo ammetto, son stati acquistati su suggerimento di Matteo Nardi “go geek”.

C’è l’immancabile capitolo “ricarica batterie”: fondamentale (cruciale!).

Per smartphone e tablet porto con me più di una powerbank: quella piccola, tascabile, che mi permette di proseguire l’attività in movimento e quella più grande (che all’occorrenza ricarica più di un device o la powerbank piccola). Ho poi un cavo mini usb di 2 metri antigroviglio che mi consente di mantenere una piena mobilità senza necessità di dover assumere strane pose mentre lavoro e il device è in carica grazie ad una presa fissa a muro.

Altre due cose fondamentali sono una mini prolunga (che si rivela sempre utilissima specie se in carica è il pc o quando si deve far spostare monitor o proiettori) e una presa multipla (immaginate quando, in treno, dovete attaccare alla presa PC, smartphone e tablet contemporaneamente!) che spesso funge anche da adattatore di spina.

L’altra situazione classica è poi quella dell’assenza di un segnale wifi (decente) o per sovraccarico della linea o per totale assenza di copertura (immaginate di essere in aperta campagna o in un luogo all’aperto). Un rapido controllo all’operatore che assicura una copertura migliore e via: sceglierò tra una delle due pennette da connettere via usb al pc (così da sovraccaricare lo smartphone che, quando si è in zone con poco segnale, non è un router così affidabile).

Rimane ancora parecchio spazio per eventuali ombrelli, acqua, snack, coprizaino e copriscarpe (in caso di pioggia) o per quanto altro possa servire quando si rimane 12/24 ore fuori casa.

C’è tutto. Chiudo lo zaino e l’ufficio sulle spalle è pronto ad aspettarmi all’ingresso per l’avventura che dovremo affrontare insieme l’indomani.

 

immagine di copertina realizzata con CANVA

Letizia Palmisano Giornalista & Social media Manager

Sono giornalista e social media manager, influencer strategist specializzata nella crossmedialità della comunicazione, in particolar modo grazie agli strumenti del web 2.0, quali i social network. La mia attività professionale spazia dal giornalismo alla consulenza nel mondo della comunicazione 2.0. Svolgo, inoltre, attività di formazione e docenza in tali campi. Vincitrice 2018 del Macchianera Internet Awards come influencer dell'economia circolare