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Un suggerimento romano: La scuola delle mogli al Teatro Valle

Grazie a una promozione su facebook ho preso i biglietti ad 8 euro. La coincidenza è che proprio il giorno prima ero andata a vedere cosa facevano al teatro Valle.

Vi consiglio caldamente questo spettacolo. La scuola delle mogli. E vi segnalo che al Valle ogni tanto fanno promozioni “last minute” che comprendono anche il Weekend e fanno pagare il biglietto meno della metà. Comunque vale anche il prezzo intero…

dal 22 febbraio al 6 marzo ore 20.45 ad eccezione dei giorni
27 febbraio e 2, 3, 6 marzo ore 16.45
1 marzo ore 19.00
Molière
LA SCUOLA DELLE MOGLI

durata 2h con intervallo

Arnolphe, inventatosi Signore del Ceppo, è un ricco originale, feroce sbeffeggiatore delle disgrazie coniugali, pensatore sui generis, ossessionato dall’idea della moglie perfetta, una sorta di bambola innocente, schiava e ottusa, che lo risparmi dalle corna. Sta per sposare la giovanissima Agnès, trovatella che egli stesso ha cresciuto ed educato in totale ignoranza, con la complicità delle suore di un convento. Ma la Natura sceglie percorsi imprevedibili e Agnès muterà il suo destino e quello di Arnolphe. Valter Malosti affronta per la prima volta Molière chiedendosi quanta tragedia si celi dietro il comico e disegna, nel rigore dell’interpretazione corale de LA SCUOLA DELLE MOGLI, una partitura linguistica travolgente, che restituisce, attraverso il ritmo, nuova chiarezza alla “malattia del vivere” che muove l’uomo nella tragicommedia quotidiana.
“Attraverso un processo di ri/creazione del testo – spiega il regista – seguendo un intuito musicale e guidato nella traduzione da un gesto linguistico che deve poi farsi teatro, ho creato una partitura che, passando per il melodramma verdiano, arriva alla canzone, all’hip hop, e ho trovato una misura espressiva in versi liberi, giocando con rime, assonanze e ritorni di suono; a volte screziandola con un francese maccheronico, eco della lingua artificiale dei comici italiani che dominavano i palcoscenici parigini del ‘600. L’utopia è ritrovare, almeno in parte, la folgorante musica di Molière, che nell’originale francese deflagra e scintilla per mezzo del verso alessandrino e delle rime, vibrando con una corda quasi premozartiana, e trovare uno spazio nell’immaginario delle persone che condivideranno con noi questo viaggio”.
Lo spettacolo ruota intorno all’idea fissa delle corna (il tema attraversa tutta l’opera di Molière), un’ossessione che diventa fobia vitale e cuore della commedia. Insieme all’altro tema fondamentale, il rapporto vittima-carnefice, inquietante sottofondo ai dialoghi tra Agnès e Arnolphe, che si aprono a squarci di cruda verità. Nella commedia – dove la tragedia si annida nella struttura di geniale farsa – comico e tragico, o drammatico, o semplicemente serio appaiono indistinguibili; si ride, certo, ma di fegato e di bile, sullo sfondo della visionarietà in cui sprofonda Arnolphe, nel momento finale di quella rovina di cui egli stesso è artefice .

Letizia Palmisano Giornalista Ambientale

La sostenibilità non è solamente nel saper fare, ma anche nel far sapere. Letizia Ecoblogger e giornalista ambientale

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