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Come creare l’Hashtag perfetto [Tutta la verità sugli HASHTAG parte I]

Gli hashtag fanno parte della mia vita come le chiavi in borsa o la borraccia nello zaino. Ci sono praticamente sempre e li uso davvero spesso. Quindi quando a lezione, chi inizia a muovere i primi passi nel mondo dei media  2.0 mi rivolge come damanda “cos’è l’astaàg?” “Il cosa?” rispondo io sorridendo. Ma si… l’hshtags, insomma… quel coso… la mia preoccupazione primaria è quella di farmi comprendere da chi spesso non sappia neanche come si scriva la parola, né tantomeno che differenza ci sia coi tag. Mi è capitato proprio di recente. Lo spazio per la lezione non era sufficiente e quindi ho pensato di recuperare un po’ tutte le domande di questo e di passati incontri per realizzare un post dedicato. Risultato? Probabilmente ne scriverò due o tre… (quasi un libro intero direi!).

Hashtag: perché è così importante?

Avere consapevolezza di cosa sia è fondamentale visto che questo strano “oggetto” diventa, giorno dopo giorno, uno degli strumenti più importanti della comunicazione social, in particolar modo per gli eventi, i live twitting e per commentare appuntamenti in diretta… Tant’è che su twitter sono sempre indicate le 10 parole chiave del momento ovverosia quelle che sono “più twittate”. Se per gli appuntamenti, eventi [per i quali prometto un post apposito], progetti e prodotti dei quali mi occupo non sono in grado di individuarne uno “social friendly” potrei non vederlo mai scalare le “tendenze”. Anche Linkedin e Facebook hanno ceduto (in un secondo momento) a usarli. E vogliamo parlare di Instagram? Vi consiglio di ricorrervi anche su Pinterest!

Cosa è un hashtag (e come si scrive)

Un hashtag è un tipo particolare di etichetta (tag) utilizzata su alcuni servizi web e social network per aiutare gli utenti nella ricerca di messaggi su un tema o contenuto specifico. Il termine hashtag fa riferimento al simbolo “#” il cosiddetto cancelletto: sui social network l’hashtag viene creato dall’utente semplicemente inserendo il # davanti ad una parola chiave o alla frase principale di un messaggio. Il termine può essere composto da lettere, cifre e sottolineature a patto che non vengano utilizzate spaziature e/o caratteri speciali. Successivamente, la ricerca di quel determinato hashtag restituirà, a chi effettua la ricerca, tutti i messaggi che sono stati etichettati con esso. È evidente quanto l’utilizzo di un tal strumento possa facilitare il lavoro di chi sia interessato ad un determinato tema che, se “etichettato” in maniera corretta, viene nell’immediato trovato. Al contrario, la scelta di un pessimo hashtag penalizza il suo contenuto perché non lo valorizza ma, al contrario, lo allontana dai possibili interessati.

Parola hashtag: gli errori di scrittura più comuni

Come abbiamo visto, è quindi una parola composita di hash e tag. A volte viene erroneamente indicato come astag, ashtag, hastag, has tag, hash tag, hshtags, ma posso assicurare senza ombra di dubbio che esiste un unico modo di scriverlo giusto. Se poi avete una repulsione verso la lingua inglese potrete utilizzare il termine “cancelletto” e i più capiranno comunque il concetto 🙂

Come si crea l’hashtag perfetto

Questo paragrafo è dedicato a chi deve “creare” o individuare l’hashtag giusto per la propria campagna. L’hashtag perfetto esiste: basta sapere quali sono le regole fondamentali da rispettare. In questo paragrafo mi occuperò soprattutto degli hashtag “univoci” come quelli da usare per il lancio di un prodotto (#fiat500x), per commentare ciò che avviene in una trasmissione TV (#propagandalive) e per seguire un evento (#RomeEPrix) e non di quelli generici (es. data, città) che tratterò nel prossimo approfondimento.

Da dove partire? Innanzitutto, dobbiamo capire a cosa può servire individuare l’”etichetta” giusta. Grazie all’hashtag gli utenti possono:

  • intercettare più facilmente sul web un tema di loro interesse;
  • individuare una conversazione (nel mare magnum di post e tweet) sui social, al fine di poter seguire il discorso;
  • interagire sia con chi ha lanciato l’hashtag sia con chiunque altro abbia interesse alla discussione.

A questo punto possiamo rispondere alla domanda:

quali sono gli elementi fondamentali di un hashtag?

Per riscuotere successo fra il pubblico e risultare facilmente condivisibile da tutti, un hashtag deve avere delle caratteristiche ben precise, ossia deve essere:

  1. Breve (su Twitter, ad esempio, ci sono limiti di spazio);
  2. Social Friendly (senza segni di punteggiatura, spazi o simboli particolari. Se voglio etichettare industria 4.0 dovrò scrivere #industria40);
  3. Univoco (originale, per non creare «rumore» e confusione);
  4. Indimenticabile (cioè facile da ricordare);
  5. Chiaro (sì a sigle o parole e maiuscole che hanno solo valore estetico, ovvero potete scrive in maiuscolo o minuscolo e i 2 hashtag si equivarranno);
  6. Immediatamente riconducibile ad esempio all’evento: deve richiamarlo e aiutare gli utenti a ricordarlo;
  7. Senza scadenza, a meno che non sia frutto di una precisa scelta (come ad esempio mantenere separate e distinte edizioni di anni diversi);

inoltre

Si possono prevedere altri hashtag secondari o correlati come quelli degli eventi negli eventi (es. #ijf19 per il festival internazionale del giornalismo e #ijf19Unipol per l’evento Unipol durante il festival). In tal caso per il convegno Unipol si dovrà usare l’hashtag specifico e possibilmente anche quello generale. Oppure #Ecomondo e #Ecomondo19, uno che indica la fiera, il secondo qualcosa che specificamente avviene nell’edizione 2019.

Continua a seguire il mio blog per leggere i prossimi articoli dello speciale TUTTA LA VERITA’ SUGLI HASHTAG! https://www.letiziapalmisano.it/tag/tutta-la-verita-sugli-hashtag/ 

 

Letizia Palmisano Giornalista & Social media Manager

Sono giornalista e social media manager, influencer strategist specializzata nella crossmedialità della comunicazione, in particolar modo grazie agli strumenti del web 2.0, quali i social network. La mia attività professionale spazia dal giornalismo alla consulenza nel mondo della comunicazione 2.0. Svolgo, inoltre, attività di formazione e docenza in tali campi. Vincitrice 2018 del Macchianera Internet Awards come influencer dell'economia circolare