Terre de Femmes: il premio che sostiene i progetti sostenibili promossi dalle donne

Sarà forse perché sono donna ma ho sempre pensato che il lato femminile del mondo sia portato ad impegnarsi davvero di più nella salvaguardia del Creato, sia per una sensibilità maggiore, sia per l’innato senso di protezione che noi donne viviamo nei confronti di tutti gli esseri in difficoltà. D’altra parte, che il futuro del Pianeta “sia rosa” ce lo confermano anche numerose ricerche!

Quindi non potevo che seguire con interesse da anni il Premio Terre de Femmes, – promosso da Yves Rocher Italia e dalla Fondazione Yves Rocher a sostegno dei progetti realizzati, in Italia e all’estero, da donne nell’ambito della tutela ambientale e della biodiversità – quest’anno giunto alla terza edizione (si può partecipare entro il 30 settembre). Ve ne parlo perché è una bella opportunità da non lasciarsi scappare e da consigliare alle amiche potenzialmente interessate per dar visibilità e sostegno a donne e ai progetti ecofriendly.

Come partecipare a Terre de Femmes 2018

Per partecipare all’iniziativa – che, nel corso delle precedenti edizioni, ha già sostenuto più di quattrocento donne in undici Paesi nel mondo erogando premi superiori a 2 milioni di Euro – c’è tempo sino al prossimo 30 settembre termine entro il quale dovranno pervenire le candidature dei progetti relativi alla tutela ambientale e della biodiversità ideati da donne maggiorenni italiane o operanti in strutture non a scopo di lucro italiane.

I premi in palio – che verranno consegnati nel corso della cerimonia di premiazione che si terrà il prossimo 18 dicembre – sono decisamente interessanti: alla vincitrice andrà un premio di 10.000€, alla seconda classificata 5.000 € mentre la terza avrà un premio di 3.000€.

Dall’orfanotrofio in Tanzania alla cooperativa sociale Cascina Bollate. I vincitori delle prime due edizioni

Ogni anno il premio permette di far scoprire tante piccole grandi realtà nate dalla passione, dall’amore e dall’impegno di donne straordinarie. Per questo vi riporto le due vincitrici delle scorse edizioni, affinché possiate scoprire anche voi questi progetti che sicuramente sono di esempio ad altri.

Il progetto vincitore della prima edizione è stato quello ideato da Daniela De Donno che ha consentito all’orfanotrofio di Kigoma (Tanzania) di diventare ecosostenibile e autosufficiente: grazie al completamento dell’impianto di irrigazione a goccia su tutto il terreno agricolo e alla realizzazione di una serra con semenzaio, l’orfanotrofio potrà godere dei frutti di colture a rotazione nonché di quelli ottenuti dai cento alberi di mango già piantati per combattere l’erosione del terreno.

La seconda edizione è stata invece vinta dal progetto realizzato da Susanna Magistretti, Presidente della cooperativa sociale Cascina Bollate: i proventi del premio sono stati impiegati per ristrutturare il giardino didattico sito nel piazzale esterno al carcere di Bollate dove giardinieri liberi e detenuti possono imparare i segreti di un mestiere che potrà consentir loro, al termine della carcerazione, di reinserirsi nella società evitando recidive (che infatti crollano dall’80% al 15% quando i detenuti imparano una professione in carcere).

Per maggiori informazioni e per compilare la scheda di candidatura, collegatevi al sito ufficiale.

#incollaborazionecon #branded

Letizia Palmisano Giornalista Ambientale

La sostenibilità non è solamente nel saper fare, ma anche nel far sapere. Letizia Ecoblogger e giornalista ambientale