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Edifici amici del clima: come abbattere le emissioni grazie a efficienza energetica e rinnovabili. Vi racconto Casa Siemens

Quella dei cambiamenti climatici è la più grande sfida che l’umanità si sia mai trovata ad affrontare. Purtroppo nel nostro caso non vi sono registi e autori a scrivere la trama di un film. Questo “trailer” richiede che nessuno di noi sia spettatore, ma attore in prima linea. Come? Stravolgendo molte concezioni e scelte del passato. Basta seguire la strada giusta, spesso già tracciata. È quindi importante parlare di chi invece questa sfida ha deciso di affrontarla davvero. Proprio per questo nei giorni scorsi sono stata a Casa Siemens, ovvero la sede centrale di Siemens in Italia a Milano, quartiere Adriano.

Quando l’edilizia diviene amica del clima

Orto Casa Siemens per passeggiare fare yogaUno dei più grandi terreni su cui si può davvero conquistare metri nella corsa per la riduzione delle emissioni climalteranti è quello dell’edilizia. Noi passiamo gran parte del tempo al chiuso ove consumiamo energia, oltre che spesso la parte migliore di noi e delle nostre idee. Ma il luogo di lavoro può trasformarsi in una zona di comfort, magari produrre anche energia, da conservare anche per quando non serve o per ricaricare l’auto elettrica? Se poi siete amanti degli spazi aperti? Beh, perché non integrare il tutto con del verde ben curato, un orto in cui passeggiare, tavolini all’aperto e magari anche yoga pre o post lavoro? “Sì” è stata la risposta che ho avuto entrando nella sede di Siemens a Milano. Ora forse è chiaro perché ha il nome di “Casa Siemens”.

Ora potreste chiedermi, cosa c’entra tutto ciò con la lotta ai cambiamenti climatici?

La Siemens a livello globale ha lanciato una vera sfida: rendere tutti gli edifici aziendali Carbon Neutral entro il 2030 grazie a tre grandi direttive

  • efficienza energetica
  • rinnovabili (e stoccaggio per massimizzare l’autoconsumo)
  • compensazione della residua parte non (ancora) comprimibile.

Sono salita a Casa Siemens in un giorno non casuale quello in cui è stato presentato un tassello importante in questa strada verso il 2030: è entrata in esercizio nella sede di Milano la micro-rete intelligente dalla capacità complessiva di oltre 1 megawatt (MW). Caso concreto di integrazione di tecnologie e building diversi, questa alimenterà i due edifici che compongono la struttura: l’edificio Galileo –  uno smart building nuovo certificato Leed Gold – e l’edificio Leonardo uno storico degli anni ’60 completamente rinnovato, per circa 32 mila metri quadri complessivi con 1800 persone ospitate.

Cambiamenti climatici: tagliare le emissioni climalteranti si può. I numeri di Siemens

Siemens lavora per la carbon neutrality al 2030Il Carbon Neutral Program è iniziato quattro anni fa con una serie di interventi di efficientamento energetico che hanno dimezzato il fabbisogno di energia dei collaboratori presenti in sede fino a raggiungere circa 1100 TEP (Tonnellate Equivalenti di Petrolio).

A Milano si è passati da 1,23 tep per dipendente a 0,51 Tep per dipendente. La ricetta? “Bastano 3 D”: Decarbonizzazione, decentralizzazione digitalizzazione e un ruolo fondamentale è proprio quello della microrete presentata il 2 luglio.

Già ma il 2030 è davvero vicino, la strada è quella giusta, però come arrivare all’ambizioso obiettivo?

Nei prossimi anni Casa Siemens continuerà ad utilizzare un mix di fonti energetiche tra elettricità e gas che vedrà progressivamente la riduzione del fabbisogno di energia primaria fino ad una generazione elettrica completamente rinnovabile e sostenibile

In uno scenario caratterizzato dalla transizione energetica, diventa indispensabile realizzare infrastrutture sostenibili e più sicure. La digitalizzazione rappresenta un grande vantaggio per le reti, è essenziale alla decentralizzazione e consente di offrire sistemi energetici flessibili e resilienti. Oggi inauguriamo un nuovo modello di sistema energetico distribuito che in futuro sarà a beneficio di utility, imprese e società. Ci crediamo così tanto che lo facciamo innanzitutto a casa nostra con l’inaugurazione di una microrete che renderà la nostra sede sostenibile e a emissioni ridotte” ha dichiarato Claudio Picech, Presidente e Amministratore delegato di Siemens Italia.

la tecnologia a servizio della lotta al climate change. La migrogridSi calcola quindi che in alcuni periodi dell’anno, la sede auto-produrrà tutta l’energia di cui necessita tramite il solo impianto fotovoltaico. Il surplus in questi casi andrà prima ad accumularsi nello storage (incrementando così l’autoconsumo da fonte rinnovabile) e poi nella rete nazionale diventando per periodi limitati Carbon Positive. Ogni anno saranno immessi nella rete nazionale 40.000kWh che rappresentano il 4% di quello che producono gli impianti fotovoltaici in un anno.

Oltre agli impianti fotovoltaici sui tetti dei due palazzi, contribuisce alla produzione di energia elettrica anche un impianto di trigenerazione (CCHP). Mentre un cogeneratore genera solo elettricità e calore, l’impianto CCHP aggiunge il raffreddamento. In altre parole, con la trigenerazione parte del calore prodotto viene anche utilizzato per generare energia frigorifera in estate.

 

Faccio una pausa dal racconto per ribadire una cosa: no, non è fantascienza, nè sola teoria!

Il tutto: consumi, produzione, dati sull’efficienza è governato da un sistema centrale di gestione dell’energia (Energy IP – Distributed Energy OPtimization). Oltre a raccogliere i dati provenienti dai dispositivi di campo collocati sui vari impianti, si interfaccia con il building management system (Desigo) che a sua volta gestisce gli impianti tecnologici (HVAC, illuminazione, clima, controllo accessi, antincendio) e invia misure dettagliate alla piattaforma di monitoraggio dei consumi (Navigator). Infine, il sistema di gestione dell’energia crea un algoritmo di pianificazione per ottimizzare i sottosistemi di energia e quindi i consumi finali. E’ così che questo ecosistema elettrico raggiunge sempre la massima efficienza.

pannelli solari tetto obiettivo carbon neutral 2030

Proseguirei ancora a lungo nel racconto ma è un post e non un libro. Però concludo con una riflessione

Entrare in edifici così amici del Pianeta mi dà sempre un grande entusiasmo, ma anche una domanda: quando efficienza e domotica saranno diffuse a tal punto tra le nostre mura da non dovermi più stupire? Cosa manca? Su cosa si deve lavorare? Ho avuto l’opportunità di chiederlo all’AD di Siemens Claudio Picech: è il fattore culturale che può e deve ancora fare la differenza. Concordo, per questo sono andata a Milano, per questo continuerò la mia attività di divulgazione.

Come diceva Gandhi, dobbiamo essere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo. Il 2030 è vicino. Se lo facciamo tutti insieme, potremo davvero farcela…

 

Branded – post in collaborazione con Siemens

Letizia Palmisano Giornalista Ambientale

La sostenibilità non è solamente nel saper fare, ma anche nel far sapere. Letizia Ecoblogger e giornalista ambientale