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HIV: siamo un popolo di incoscienti. 1 dicembre giornata mondiale di lotta all’AIDS

Oggi è la giornata mondiale di lotta all’AIDS. Se da un lato molti risultati sono stati portati avanti negli anni, dall’altro si sta tornando indietro dal punto di vista della prevenzione. E’ un dato di fatto: siamo un popolo di incoscienti. Personalmente ritengo che manchino le “belle” campagne di comunicazione di una volta. Quelle sul rischio di trasmissione. Siamo diventate un popolo “leggero” se il tasso di trasmissione sessuale è passato in 11 anni dal 13,3% al 79% (spero che però incida il fatto che si sia migliorati nella prevenzione nelle altre forme di trasmissione). Forse l’AIDS non fa più paura. Forse troppe volte si è parlato di cure che avrebbero portato a vaccini. Ma l’AIDS deve far paura. Spaventiamoci e preveniamo.

Ecco i dati diffusi dalla LILA

Dati a sostegno

I comportamenti per la prevenzione del rischio di trasmissione del virus Hiv sono ormai noti, ma non per questo sono adottati:il profilattico è poco utilizzato rispetto al resto d’Europa(l’Italia è agli ultimi posti) e il rapporto sessuale non protetto è la prima causa di infezione in Italia.
I casi di diagnosi di infezione da Hiv attribuibili a trasmissione sessuale sono aumentati dal 13,3% del 1998 al 79% del 2009. Anche rispetto alle diagnosi di Aids i casi attribuibili a trasmissione sessuale crescono dal 42,6 % del 1998 al 69,5% nel 2009/10. (Fonte Bollettino COA/ISS nr 24 del 2011, nelle regioni/province in cui è attiva la sorveglianza).

Le donne sono maggiormente a rischio di contrarre l’infezione da hiv rispetto agli uomini per una serie di fattori biologici, sociali e culturali: le infezioni tra le donne sono in crescita.
La proporzione di donne a cui viene diagnosticato l’Hiv è in crescita, nel nostro paese e più in generale nel mondo. Nel 1985 rispetto alle diagnosi di Hiv il rapporto donna/uomo indicava che per ogni donna che scopriva di aver contratto l’Hiv vi erano 3,5 uomini, nel 2009 questo rapporto è sceso a 3,1.

Nella coppia il profilattico è poco usato: molte delle infezioni avvengono all’interno delle coppie eterosessuali.
Rispetto alle diagnosi di Aids, i casi attribuibili a trasmissione eterosessuale crescono dal 25,3% del 1998 al al 45,1% nel 2009/10. Dallo studio ICONA (Italian CohOrt of Naive Antiretroviral patients) emerge che l’80% delle infezioni che le donne hanno contratto per via sessuale è avvenuta attraverso il proprio partner stabile.

Nella popolazione omosessuale, negli ultimi anni si è registrato un incremento delle infezioni sia a livello europeo che per quanto riguarda l’Italia.
Il Centro Operativo AIDS dell’Istituto Superiore di Sanità ci dice che in Italia l’infezione da Hiv dovuta a rapporti omo/bisessuali è salita dal 17,2% del 2001-02 al 24,4% nel 2009/10. In Europa, il sesso tra uomini è la principale modalità di trasmissione per le infezioni del 2009, ovvero il 35% dei nuovi casi (fonte ECDC).

 

Letizia Palmisano Giornalista Ambientale

La sostenibilità non è solamente nel saper fare, ma anche nel far sapere. Letizia Ecoblogger e giornalista ambientale

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