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? #StopAlVoloDeiPalloncini ? Per il mare non è una festa

Intendiamoci: io amo i palloncini, sin da bambina ovviamente e a riguardo una parte di me li guarda ancora con gli occhi a cuoricino. Vi è un però: sono cresciuta e oggi mi chiedo cosa ci sia dietro quegli elementi decorativi così belli. La verità è che fanno male all’ambiente e agli animali. Per questo riporto un comunicato che mi sta particolarmente a a cuore. Quello di Marevivo Onlus.

palloncini inquinamento mareI palloncini sono sempre più diffusi durante le feste e altre ricorrenze, addirittura ai funerali, ma molti ignorano l’impatto negativo che possono avere sull’ambiente. Per questo motivo Marevivo lancia la campagna #StopAlVoloDeiPalloncini “Per il mare non è una festa”, per sensibilizzare sui danni che può avere la dispersione nell’ambiente dei palloncini e promuovere alternative per celebrare le occasioni speciali.

Secondo uno studio pubblicato da Ocean Conservancy, i palloncini sono al terzo posto tra i rifiuti più pericolosi per foche, tartarughe e uccelli marini. La plastica morbida che li compone, se ingerita da un animale, ha 30 volte più possibilità di ucciderlo rispetto alla plastica dura come quella delle bottiglie (Fonte: University of Tasmania). Si tratta di una minaccia molto più frequente di quanto non si immagini: durante una ricerca portata avanti dalla Università di Wales Swansea, nel Regno Unito, i pezzi di palloncino costituiscono l’80% dei rifiuti trovati all’interno lo stomaco delle tartarughe marine analizzate. È inevitabile che quello che vola in alto, torna indietro. Spesso in occasione di feste e commemorazioni i palloncini vengono liberati nell’aria. Bisogna chiedersi però dove vanno a finire. Ritornano giù, disperdendosi nell’ambiente e trasformandosi in una minaccia letale per gli animali che finiscono intrappolati nei loro fili o ingeriscono pezzi di palloncino scambiandoli per cibo.

Non solo: la pratica di liberare palloncini in cielo è anche un enorme spreco di elio, una risorsa non rinnovabile. L’elio, infatti, non è usato solo per gonfiare palloncini, ma ha il ben più importante utilizzo di raffreddare i magneti superconduttori degli scanner MRI (per le risonanze magnetiche), grazie alla sua insostituibile caratteristica di avere il punto di ebollizione più basso.

«L’impatto negativo di questo tipo di rifiuto è indubbio, ed è un bene che il percorso intrapreso contro l’utilizzo dei prodotti in plastica monouso e non biodegradabile porti ad una sensibilizzazione sempre più estesa sull’argomento – afferma il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa – Voglio inoltre ricordare che la direttiva approvata in via definitiva dall’Unione europea, prevede che dal 2021 anche i palloncini debbano avere un’etichetta chiara e standardizzata che indichi come devono essere smaltiti e il loro impatto negativo sull’ambiente».

«Marevivo lancia questa campagna per sensibilizzare sul problema – spiega la Presidente di Marevivo Rosalba Giugni -. In molti ancora ignorano i rischi di farli volare in aria. Nessuno generalmente tende a gettare un palloncino sgonfio per terra, invece che nella spazzatura, eppure non ci poniamo problemi a rilasciarne centinaia, anche migliaia in cielo, che poi inevitabilmente ritorneranno a terra e nel mare dove contribuiranno ad inquinare l’ambiente naturale. Per questo motivo abbiamo preparato un emendamento da inserire nella legge Salvamare che stiamo proponendo ai parlamentari della Commissione Ambiente, per chiedere che venga vietato il rilascio dei palloncini in aria.»

Durante le feste è possibile proporre ai più piccoli di sostituirli con le bolle di sapone. In una ricorrenza speciale, o durante una celebrazione, è preferibile piantare un albero invece di far volare i palloncini. Si tratta di un gesto concreto e gentile nei confronti del Pianeta che può avere un impatto emotivo maggiore sulle persone.

FONTE: comunicato stampa

Letizia Palmisano Giornalista Ambientale

La sostenibilità non è solamente nel saper fare, ma anche nel far sapere. Letizia Ecoblogger e giornalista ambientale