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Venezia78, il bosco un premio e tanti sogni. Storia privata del Green Drop Award

Il lavoro per Venezia inizia mesi prima, innanzitutto per organizzare il Green Drop Award e tutti gli appuntamenti collegati. Tutto questo, però, è merito dei miei compagni di viaggio. Il mio, di impegno, incomincia prima soprattutto per anticiparmi il resto del lavoro perché quando metti piede sul treno che ti porterà a Venezia Santa Lucia entri in un buco spazio temporale. Cambiano i tempi, i ritmi, gli spazi. Non dormi più, ti cibi in maniera inenarrabile alla nutrizionista, sopporti una fatica non raccontabile, ma al dunque è tutto bellissimo.

Ho visto film che non mi hanno fatto dormire o mangiare, altri (Qui rido io) che mi hanno fatto riflettere. Non mi sono mai addormentata al Cinema (ho rotto una tradizione di Venezia).

Ora ne so di più di come rendere un Cinema più sostenibile, di cosa facciano numerose film commission per ridurre l’impatto delle produzioni cinematografiche. Ho assistito alla nascita di un bosco, il bosco del cinema sull’isola della Certosa. Ci sono arrivata con una barca elettrica accompagnando Ottavia Piccolo!

Abbiamo premiato “Il buco” di Frammartino e a consegnare il premio c’erano “nonno libero” Lino Banfi e Ronn Moss (quest’ultimo legge del contrappasso).

Tutto il resto, lo trovate sul sito del Green Drop Award. Io vi lascio qualche scatto per me memorabile e qualche parola personale.

Sono tornata da Venezia ricca di emozioni provate. Ho conosciuto persone meravigliose (Nazanin, Giorgia e Francesco), rivisto amiche favolose (Maria Teresa e Eleonora), riincontrato professionisti fantastici (elencarli tutti sarebbe possibile). Grazie a tutti coloro che mi hanno scritto, commentato, supportato a Venezia78. Un’isola felice, quella del Lido che spero torni ogni anno il più a lungo possibile nella mia vita.

Letizia Palmisano Giornalista Ambientale

La sostenibilità non è solamente nel saper fare, ma anche nel far sapere. Letizia Ecoblogger e giornalista ambientale