Roma

Consiglio municipale straordinario sull’insediamento abusivo di Villa De Sanctis

vi pubblico in Anteprima l’articolo che ho scritto per AbitareA sul COnsiglio municipale straordinario di ieri … su AbitareA troverete anche le foto

Consiglio municipale straordinario sull’insediamento abusivo di Villa De Sanctis

Di Letizia Palmisano

22 gennaio 2009

Il 21 gennaio, presso il Casale Garibaldi di Villa De Sanctis, si è tenuto il consiglio straordinario del VI Municipio con ordine del giorno la mozione per lo sgombero dell’insediamento abusivo all’interno del Parco del quartiere, già programmata per il 24 ottobre scorso dal Municipio e fermata a poche ore dal gabinetto del sindaco di Roma.

La mattina del 21, un nuovo “colpo di scena” in coincidenza del Consiglio. La Polizia è andata nel campo e, secondo alcuni residenti dello stesso, avrebbe anche devastato gli alloggi – per quanto fatiscenti – con bastoni, tanto da far richiedere agli abitanti una sistemazione per la notte.

Al consiglio hanno preso parte, come istituzionali, il Presidente Giammarco Palmieri, tre assessori (Tonino Vannisanti, Stefano Veglianti e Massimo Piccardi) e una larga parte dei consiglieri sia di maggioranza che d’opposizione. Con abbondante ritardo – quando cioè mancavano solo due interventi dei cittadini – ha preso parte anche Fabrizio Santori, Presidente della Commissione Sicurezza del Comune di Roma.

Alle ore 17, orario d’inizio del consiglio, la tensostruttura del Casale era già stracolma e una buona metà (che andando avanti – visto l’allontanarsi di vari cittadini – ha superato abbondantemente la maggioranza dei presenti) era per la presenza degli stessi occupanti dell’insediamento abusivo, venuti “in segno di pace” e con le loro frasi per il dialogo scritte su vari manifesti. Tanti anche gli abitanti del quartiere, a dimostrazione che portare il Consiglio ai cittadini – direttamente coinvolti – porta all’interessamento della politica di zona.

Il consiglio è stato innanzitutto fissato per permettere ai cittadini di sapere, rapidamente, per voce del consigliere Fabio Piattoni la cronistoria dei passi effettuati dal Municipio: dalla richiesta di interventi al Comune, alla partecipazione della Asl, all’interessamento di servizi sociali e forze dell’ordine culminate con la programmazione dello sgombero del 24 ottobre, poi – come oramai noto – bloccato. Il consigliere ha, peraltro, paragonato alla Gestapo gli interventi della mattina, suscitando alcune proteste nei banchi dell’opposizione.

Guido Verdecchia, a nome dell’opposizione, ha invece, difeso l’operato del Comune affermando come si sia agito nel rispetto di una più ampia pianificazione – tutt’ora in corso e che richiederà mesi – su tutto il territorio romano, in concerto con il Prefetto, che determinerà la costituzione di campi attrezzati e strutture ove ospitare in via definitiva i nomadi. Ha, inoltre, ricordato come nei luoghi ove siano presenti insediamenti la percentuale di (micro) criminalità sia più alta che nelle restanti aree della città.

A replica per la maggioranza, Sandro Santilli ha sottolineato come intenzione del Municipio sia ricalcare il modus operandi utilizzato per lo sgombero dell’ex Snia la cui base e punto di forza fu la solidarietà dei cittadini – in primis del centro sociale – delle forze dell’ordine e dei servizi sociali.

Cristian, ragazzo dell’insediamento abusivo, ha confermato le violenze ai loro beni della mattina effettuate dal 113. Ha, peraltro, informato i presenti come molti degli occupanti lavorino, sebbene in nero e che come le loro richieste consistano in container a cui provvedere, in maniera autonoma, all’allaccio delle utenze, pagando le stesse.

Moltissimi anche i cittadini del quartiere che hanno richiesto la parola. Gli interventi hanno spaziato tra le richieste di sgombero immediato fine a se stesse (poche, invero, quelle in tal senso) al richiamo al senso di cittadinanza e d’accoglienza della Capitale, dell’assistenza in situazioni inumane come quella dell’insediamento, alla rimozione dello stadio del degrado dell’area e al ripristino della legalità. In molti, poi, hanno ricordato come già ci siano altri campi nomadi nelle vicinanze (via dei Gordiani e Casilino 900). E che, sebbene il neo campo villa De Sanctis non abbia nello specifico dato allarmi per la sicurezza – nel senso che nessun episodio di micro o macro criminalità avvenuto in zona è stato mai ricondotto ad abitanti dell’insediamento – la presenza non fa altro che ingenerare un maggiore allarme sociale. Pressanti sono state le richieste dei cittadini di una maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio, a prescindere dagli insediamenti, in particolar modo in quei quartieri (Villa De Sanctis ne è un esempio, ndr) in cui, vista la pedonalizzazione di gran parte dell’area, la vigilanza richiede una presenza fisica, a piedi, di polizia, vigili e/o carabinieri di cui i cittadini denunciano, in pratica, l’assenza.

Al Consiglio/assemblea sono intervenuti anche membri della comunità di Sant’Egidio che stanno seguendo un progetto di scolarizzazione proprio dei ragazzi Rom del VI Muncipio e che hanno denunciato come uno sgombero, specie se senza una destinazione fissa, rischierebbe di interrompere il percorso di questi bambini nell’integrazione ma che comunque un provvedimento vada preso a breve, viste le inumane condizioni nel campo insediato.

Fabrizio Sartori ha esposto i piani del Comune per un ripensamento dei campi nomadi nella Capitale. Ha affermato, peraltro, come in molti casi i nomadi vivano senza aver mai rispettato la legalità minando la serenità dei cittadini. Ha parlato delle future nuove aree che saranno vigilate 24 ore al giorno dalla polizia e non più da associazioni di volontari. Ha, inoltre, specificato come ci siano già in corso delle calendarizzazioni di sgomberi – via della Martora, Tor De Cenci, il campo in XX Municipio (tanto da aver fatto sottolineare a qualcuno come si tratti solo di campi nei Municipi governati dal centro destra, ndr) e che quindi, dopodiché, tra qualche mese (con un tempo stimato fino ad un anno, dal consigliere Mauro Corsi nel successivo intervento salvo poi rettificare dopo le urla degli astanti) si potrà provvedere al campo di Villa De Sanctis. Ha, poi, ribadito come vi siano rigorosi criteri per accedere nei futuri campi attrezzati, quali il pagamento regolare delle utenze e la scolarizzazione.

Per tutta risposta, il Presidente del Municipio Giammarco Palmieri ha rimarcato non solo l’interesse ma l’operato del VI Municipio, intervenuto (o che ha provato ad intervenire con lo sgombero organizzato) su sollecitazione dei cittadini, in favore sia degli abitanti “preesistenti” che degli occupanti, vista la situazione di degrado per loro e per la collettività. Ha affermato come non sia in alcun modo accettabile la situazione creatasi dopo lo stop dal Campidoglio, dopo che il Municipio aveva impostato la soluzione e che sia impossibile che la situazione prosegua per giorni o addirittura per mesi. Ha ribadito come in tempi brevi, già da domani, i passaggi – nei quali auspica un pronto intervento del Comune di Roma – siano la chiusura dell’area, l’inserimento nel circuito dell’accoglienza degli abitanti, e il sostenere la scolarizzazione. Queste parole di Palmieri, peraltro, hanno rispecchiato i contenuti dell’ordine del giorno, infine, votato a maggioranza dal Consiglio e presentato dal Comitato di quartiere Villa De Sanctis.

Un’ultima nota riguarda la partecipazione: dalle ore 19 si è assistito ad un progressivo svuotamento delle sedie dei cittadini del quartiere che, man mano che si sfogavano, lasciavano la tensostruttura senza neanche sapere le soluzioni in concreto prospettate alla fine. È pur vero che, durante il Consiglio – sfociato inevitabilmente in un dibattito, con disappunto di alcuni consiglieri che badavano più alla forma che ad una salutare sostanza, ovvero il confronto tra cittadini ed amministrazione – in molti si sono lamentati dei proclami e dei continui rimbalzi avvenuti tra i banchi di maggioranza ed opposizione, e quindi hanno preferito lasciare non avendo ritenuto di aver ricevuto le risposte (concrete) che cercavano.

Letizia Palmisano Giornalista Ambientale

La sostenibilità non è solamente nel saper fare, ma anche nel far sapere. Letizia Ecoblogger e giornalista ambientale

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