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Eventi 2.0 il case study @Ecomondo sotto la lente d’ingrandimento

Tra gli appuntamenti più importanti della (interessantissima) fiera Ecomondo, vi sono gli Stati Generali della Green Economy, nel quale si riunisce il mondo dell’economia verde. Tra i “numeri” lanciati nell’edizione 2014 mi hanno colpito (poteva essere altrimenti?) quelli dei social legati all’evento nell’evento. Nel corso della due giorni sulla Green Economy – come riporta il comunicato ufficiale di Ecomondo –  sono stati 2.500 i tweet con #statigreen14, circa 600.000 le impressions solo il secondo giorno, registrate dai tweet contenenti l´hasthtag #statigreen14 e più di 250.000 gli account (profili raggiunti).

Riportando alcuni numeri propri di Ecomondo 2014: oltre 550 i giornalisti accreditati e ampio risalto su tutta la stampa quotidiana e periodica, nazionale e locale, dai network televisivi e radiofonici, con una enorme attenzione sul web. Entusiasmante, direi, il coinvolgimento ottenuto dai social network sui profili ufficiali. Sul comunicato stampa conclusivo si specifica: 

“dodici top ecoblogger presenti in fiera, su Twitter quasi 5 milioni le impressions e 900mila i profili raggiunti. Sulle pagine Facebook delle manifestazioni la settimana di fiera ha visto l’aumento di 300 volte i ‘like’ rispetto a quella precedente, mentre su quella corporate di Rimini Fiera i contatti sono stati 347.000 nell’ultima settimana”.

In vista del seminario che terrò a Bologna (Eventi 2.0) per conto dell’ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna e in collaborazione con FIMA, ho rivolto ad Ecomondo delle domande di approfondimento, sul loro rapporto con i social (e non solo in relazione agli Stati Generali della Green Economy).

ecomondo

1) I social network di Ecomondo sono seguitissimi. Secondo voi quali sono i motivi di tale successo?

Esiste un preciso orientamento da parte di Ecomondo e Rimini Fiera a sviluppare sempre più la comunicazione social. Per questo abbiamo creato un Team dedicato formato da professionisti esterni che lavorano in sinergia e accordo con noi. Abbiamo costruito un Piano di Comunicazione specificamente pensato per i media sociali, articolandolo in maniera continuativa su base annuale. La dedizione è uno dei punti di forza, così come l’innovazione: abbiamo la possibilità di sperimentare e di creare/adattare nuovi format come nel caso di TweeTube, un mix tra twitter e YouTube che abbiamo utilizzato durante la scorsa edizione e ci ha permesso di trasmettere in tempo reale interviste e contributi con operatori, stampa ed espositori montando su uno smartphone i video realizzati in real time e diffondendoli immediatamente dopo.

 

2) Utilizzate i social solo per dare informazioni (come se fossero dei siti internet) o interagite? In tal caso, da uno a dieci, che importanza darebbe all’interazione nel’uso dei social?

Crediamo che l’interazione sia fondamentale in una dimensione come quella social. Non ci poniamo come “media” o content provider “classici” ma miriamo al dialogo. La conversazione è l’elemento fondante. Abbiamo sviluppato “dialoghi” interessanti con stakeholder e con altri operatori del settore. Ospitiamo spesso i contributi di green blogger e simili, abbiamo contributo alla nascita della FIMA, Federazione Italiana Media Ambientali. Da uno a dieci, crediamo che l’interazione valga il massimo del punteggio

3) Come divulgate l’hashtag da usare per la fiera? Solo via social o anche diverse forme di comunicazione?

Facciamo dei rimandi anche sui strumenti “non social“, come i cataloghi, Flyer, il sito ufficiale della manifestazione, i comunicati stampa… L’esperienza deve essere sempre a 360°

 

Letizia Palmisano Giornalista Ambientale

La sostenibilità non è solamente nel saper fare, ma anche nel far sapere. Letizia Ecoblogger e giornalista ambientale