catene di blogIo mi indigno ancoraRiflessioniSoluzioni eco-logicheVi segnalo....

Io? speriamo che mi detraggo…

detrazioniRiprendo a pié pari il post di Kuda. E noi hai voglia negli anni a far catene… che peraltro hanno anche portato risultati lodevoli. Ma qui si continua ad andar avanti a tentare di salvare il salvabile e non a dar per scontato l’auspicabile. La vedo grigia. E non sono la sola.

Kuda’s:

Il 55%, le detrazioni che stanno salvando l’economia, c’è chi chiede di prolungarle e chi vuole farle pagare agli artigiani

Dal Rapporto dell’Enea emerge che il 2007 e il 2009 sono stati quasi 590.000 gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici che hanno usufruito della detrazione fiscale del 55%. 590.000 interventi, che spesso venivano eseguiti in nero, che hanno generato anche un discreto introito per lo stato, oltre che un ottimo volano per l’economia delle piccole e piccolissime imprese italiane.

A metà di giugno le Commissioni Ambiente e Trasporti della Camera hanno chiesto al Governo di prolungare le detrazioni, che, allo stato attuale scadono con la fine del 2010. Le Commissioni impegnano il Governo anche ad incentivare l’efficientamento energetico e ottimizzare i consumi energetici per il riscaldamento privato attraverso impianti di teleriscaldamento su scala locale, disponendo controlli sull’efficienza degli impianti termici civili.

Ma l’aria che tira sembra essere esattamente opposta. Riprendo da Fiore:

Nella manovra economica del governo è inserita una norma che chiamare stupida è dir poco. Si prevede infatti che all’accredito dei bonifici per operazioni rientranti nelle tipologie previste per la detrazione del 36 e 55& (ristrutturazioni e qualificazione energetica) banche e poste operino una ritenuta d’acconto nei confronti delle imprese beneficiarie del 10%.

Ecco cosa dichiara l’associazione di categoria:

Considerando che il reddito operativo delle aziende serramentistiche oscilla tra il 5% e il 6% del fatturato (prima degli interessi passivi e delle tasse) un prelievo del 10% del fatturato significherebbe il congelamento dell’intera redditività operativa. (…) Il rischio, insomma, è che l’art. 25 metta in seria discussione l’intero impianto del 55%, depotenziandone i benefici, sia per le imprese, sia per l’Erario e, in netto contrasto con le intenzioni del Legislatore rischi di favorire un tessuto di imprese che operano sul mercato eludendo la legalità e gli adempimenti tributari dovuti.

Insomma, servono i soldi per l’inutile nucleare, costoso ed obsoleto e li si toglie al risparmio nergetico, vera strategia per il futuro.

Letizia Palmisano Giornalista Ambientale

La sostenibilità non è solamente nel saper fare, ma anche nel far sapere. Letizia Ecoblogger e giornalista ambientale

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