MM man-made: sì è stato proprio l’uomo a trasformare il mare in discarica. Ma siamo ancora in tempo per invertire la rotta [recensione]
L’estate è la mia stagione preferita: i frutti, i profumi, il sole e poi… le vacanze. Sono una turista di mare. Quest’anno, nel corso delle mie escursioni fra le onde, ho avuto anche un accompagnatore meraviglioso: mio figlio, 5 anni, che, con pinne e maschera (e a volte gommoncino), è venuto a scrutare con me i meravigliosi paesaggi marini di Lindos. Purtroppo, tra pesci, anemoni e stelle marine, abbiamo riscontrato un’altra massiccia presenza sempre più costante: i rifiuti. Si stima che, nel 2050, nei mari vi saranno più frammenti di plastica che pesci. Trent’anni passano in fretta e noi dobbiamo agire immediatamente. Io cerco di farlo anche sfruttando ciò che so fare meglio: raccontare. Barbara Ortelli Pin è una illustratrice ed un’artista che ha deciso di fare la sua parte con un bellissimo silent book. Mentre lo sfogliavo mi sembrava di aver rimesso la maschera, il boccaglio e di guardare quei fondali che troppo spesso, invece di rendermi felice, mi rattristano: solo l’altro giorno ho dovuto “rubare” ad un pesce un pezzo di plastica che lui, scambiandolo per una medusa, stava ingoiando.
I libri, in cartaceo o digitale (i bimbi oggi son tutti …2.0) sono anche ottime idee regalo come ecogiochi!
Barbara, come nasce l’idea del silent book MM man-made?
Partendo dal presupposto che non si finisce mai di imparare, mi sono imposta di frequentare ogni anno dei corsi di specializzazione di illustrazione; questo, tra l’altro, mi da modo di mantenere vivi i contatti con le persone. Proprio durante una di queste settimane di studio è nato il mio libro. Volevo affrontare in arte un tema ecologico: ero indecisa tra l’accesso all’acqua potabile ed il problema della plastica e, alla fine, ho optato per il secondo argomento. Inizialmente volevo considerare solo questo grave binomio, mare-plastica, ma, approfondendo il problema, per la realizzazione delle tavole non ho potuto rimanere insensibile a tutte le altre ferite inferte al mare.
Da dove hai tratto ispirazione per la realizzazione delle tavole?
Solitamente parto da una ricerca. In questo caso ho messo a confronto informazioni, valutato atteggiamenti inadeguati, ho guardato documentari. Più mi addentravo nel tema più questo si dilatava. Ho dovuto mettere dei paletti ed operare delle scelte. Una volta focalizzato il materiale, sono partita con la realizzazione delle tavole. Devo confessare che sono state tavole sofferte sia per il tema che per i colori: tendenzialmente utilizzo molto i colori vivaci ma, in questo caso, ho dovuti lasciarli da parte.
Quale messaggio vuoi lanciare con il libro? A chi è rivolto?
Il libro è un invito a pensare, a soffermarsi un attimo sulle conseguenze delle nostre azioni. Io stessa mi sono messa in gioco rivedendo le mie consolidate abitudini. Mi sono chiesta cosa potessi fare per ridurre la plastica dalla mia economia domestica. Una coscienza civica parte anche da gesti semplici e quotidiani.
Il libro è per tutti, per gli adulti che ancora si emozionano quando entrano in contatto con la natura, per i bambini che devono essere educati al rispetto per l’ambiente nonché, in generale, per tutti quelli che, guardando il mare, provano piacere alla vita.
Sei cresciuta in mezzo alla natura, secondo te può esistere un’alleanza “uomo – natura” o pensi che l’equilibrio possibile oramai sia andato perduto?
L’alleanza uomo-natura può e deve esistere e dovrebbe partire, a mio parere, dalla curiosità-conoscenza. Sappiamo quasi tutto dei metodi di caccia del leone della savana, ma non sappiamo quasi nulla del granchietto che va a nascondersi sotto uno scoglio al nostro avvicinarsi. Anni fa, mentre pranzavo in un ristorante all’aperto ad Alicudi, una adolescente seduta al tavolo accanto lanciò un grido: aveva visto passare una lucertola e non sapeva cosa fosse!
La curiosità-conoscenza condurrà alla meraviglia-cura: un’alleanza intensa come l’amore per ogni forma di vita il cui primo gradino è il rispetto. Da qui il titolo del libro MM man-made ossia, se lo si volesse tradurre, causato dall’uomo: l’Uomo, la nostra società e quindi la sua capacità di distruggere. Se mi guardo attorno non mancano certo i motivi per dire che l’equilibrio è andato perso, ma vorrebbe anche dire che stiamo andando alla deriva. Preferisco allora pensare che l’alleanza uomo-natura ed il suo equilibrio siano ancora recuperabili attraverso sforzi comuni e personali.
TUTTE LE IMMAGINI SONO PER GENTILE CONCESSIONE DELL’AUTRICE BARBARA ORTELLI PIN CHE NE RIMANE PROPRIETARIA