“Sete, la ricerca della sorgente”, il romanzo per ragazzi che ci racconta la siccità nel 2055
Siccità, questa parola segnerà sempre di più la nostra epoca e con essa sete e desertificazione. Il 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’acqua (World Water Day), ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, eppure molti hanno iniziato a capire l’importanza degli appelli e la gravità della situazione solo negli ultimi anni. Tanti altri nemmeno ancora se ne rendono conto. Allora per raccontare quello che potrebbe essere prendo un libro.
Raccontare la siccità con un romanzo per ragazzi: 2055: “Sete, la ricerca della sorgente” Edito da Rizzoli
“Sete, la ricerca della sorgente” è un libro di avventura e crescita personale scritto dalla scrittrice italiana Sara Loffredi. Il libro – edito da Rizzoli – è ambientato nel 2055 in un mondo post-apocalittico, dove l’acqua è diventata una risorsa preziosa e rara, controllata da pochi individui potenti. La mancanza di acqua assilla l’umanità e la prosperità dell’oro blu è solo un lontano ricordo. Le poche fonti sotterranee rimaste sono sotto controllo militare, mentre la piovana viene venduta al mercato nero. Questo almeno succede a Byzan, la megalopoli in rovina nella quale vivono Edward e Alma. Si sono incontrati per caso, quando lei tirava a campare per strada e lui stava ancora con il nonno venuto dall’Africa, e presto si sono persi. Quando si ritrovano, tempo dopo, lei ha ventun anni e lui diciassette: niente li accomuna, tranne una voce che parla loro in sogno. É quella di Rubedo, incarnazione di Oltre, un misterioso altrove che li invita a partire insieme. Devono cercare la piccola Luna, che abita nella comunità isolata dello Sram, per poi andare tutti insieme alla scoperta della sorgente che ridarà vita alla Terra. Il viaggio degli Arcadiani si rivela essere tante cose insieme: l’avventura di tre ragazzi che imparano a conoscersi, lo sguardo lucido su un mondo in cui la ricchezza tecnologica non può compensare la bellezza di tutto quello che è andato perduto, e al tempo stesso un’esplorazione interiore nel più profondo di se stessi. Con una domanda sottesa: in cosa consiste la salvezza, personale e collettiva?
La Terra che verrà?
Loffredi offre un’immagine cupa del futuro, ma non priva di speranza. Descrive un quadro complesso e realistico del mondo post-apocalittico, con una grande attenzione ai dettagli e alla coerenza narrativa. I personaggi incarnano la speranza per un futuro migliore, un futuro in cui l’acqua non sarà solo un simbolo di potere e controllo, ma una risorsa condivisa e accessibile a tutti. Il libro è ben scritto e la trama è coinvolgente, con personaggi interessanti e dettagliati.
Uno dei punti di forza di “Sete, la ricerca della sorgente” è la capacità dell’autrice di trasmettere un messaggio forte e universale attraverso la storia. Il libro invita i lettori a riflettere sulla scarsità delle risorse naturali e sull’importanza di proteggerle e preservarle per le generazioni future. La storia di Luna è una testimonianza della forza dell’umanità e della volontà di adattarsi e di lottare per il proprio futuro.
Inoltre, il libro è anche una riflessione sulla crescita personale e sulle sfide che ogni individuo deve affrontare nella vita. La ricerca per la sorgente dell’acqua diventa una metafora della ricerca di se stessi e della propria identità. Le sfide da superare diventano il simbolo dell’importanza dell’agire collettivo, di un’era di solidarietà e di condivisione delle risorse. Un cammino non solo fisico ma anche sociale, per poter perseguire il fine della sua lotta per garantire l’accesso all’acqua a tutti i cittadini.