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Vivere sostenibile… anche con le parole: ecco i neologismi “green” più usati da aziende, consumatori e istituzioni

La Giornata Mondiale della Terra, che si celebrerà il 22 aprile, si avvicina e, con sommo piacere, noto che in tutto il mondo sta crescendo con costanza l’attenzione verso la salvaguardia dell’ambiente e l’interesse verso le tematiche della sostenibilità ambientale, a me – come ben sapete – da sempre molto care. Sono quasi 20 anni che porto avanti i miei blog su questi temi e devo dire che mai avrei pensato di vedere il linguaggio così cambiare.

Combattere il cambiamento climatico e le conseguenze che questo sta avendo sulla biodiversità del nostro Pianeta è diventata una priorità di molti. Tante le aziende, i consumatori e le istituzioni che stanno modificando sempre più i propri modelli comportamentali adottando scelte maggiormente responsabili, in un percorso di continuo miglioramento verso un futuro sostenibile.

Questa maggior consapevolezza ambientale ha, nel tempo, anche portato alla creazione di diversi nuovi vocaboli e parole in varie lingue. Ed è proprio in occasione dell’Earth Day che gli esperti dell’app Babbel hanno raccolto alcuni dei neologismi che meglio descrivono la riscoperta del rapporto tra l’essere umano e la Terra, i trend per uno stile di vita più sostenibile e le i termini più utilizzati dalle aziende. Ve li ripropongo di seguito.

Le parole che maggiormente richiamano il rapporto tra l’essere umano e Terra

Nel mondo ci sono diversi neologismi che indicano il desiderio, sempre più diffuso, di riscoprire un legame genuino con il Pianeta.

  • Gökotta: parola svedese intraducibile. Letteralmente significa “alzarsi all’alba per uscire ad ascoltare il canto degli uccelli”, ma viene generalmente usata per indicare la necessità di trovare il tempo per apprezzare la natura.
  • Solastalgia: neologismo coniato dal filosofo australiano Glenn Albrecht per indicare il senso di desolazione che le persone provano, consciamente o inconsciamente, quando l’ambiente che li circonda viene radicalmente trasformato dal cambiamento climatico. È una combinazione del latino s?l?cium (conforto) e della radice greca -algia (dolore).
  • Eutierra: altro neologismo introdotto da Glenn Albrech. Combina le parole greche eu (buono) + tierra (Terra) e descrive il sentimento positivo che si prova nel sentirsi un tutt’uno con la Terra e le sue forze vitali.
  • Morbique: nato dalla parola latina morbus (malattia), questo neologismo viene usato nei paesi anglofoni per indicare il desiderio morboso di viaggiare in luoghi e sperimentarli prima che siano irreparabilmente danneggiati dal cambiamento climatico o da altri cambiamenti artificiali. La morbosità è di solito esacerbata dal fatto che il mezzo di trasporto necessario per raggiungere la destinazione possa contribuire alla sua ulteriore distruzione.
  • Bergdenken: traducibile letteralmente con “pensiero di montagna”, questo termine tedesco è stato coniato dall’accademica Helga Peskoller per indicare il forte desiderio di essere tra le montagne, soprattutto quando si è immersi nel caos della città.
  • Ecological consciousness: un modo di essere che rispetta il mondo naturale – piante, alberi, animali e insetti – che fa sentire direttamente legati con la natura.
  • Refugiados climáticos: termine spagnolo usato per indicare coloro che sono costretti a lasciare il loro luogo di origine a causa di cambiamenti estremi del clima.

I trend per uno stile di vita più sostenibile

Le scelte quotidiane dei consumatori sono sempre più guidate dalla consapevolezza di dover preservare le risorse naturali adottando stili di vita sostenibili:

  • Ungardening: un nuovo trend relativo alla cura del giardino di casa, sempre più popolare negli Stati Uniti. Consiste nell’evitare l’utilizzo di pesticidi tossici per creare spazi che incoraggeranno la fauna selvatica nativa a vivere e prosperare.
  • Mottainai (??????): i giapponesi usano questa parola per indicare il senso di rammarico che provano quando qualcosa di prezioso viene sprecato. Letteralmente, mottainai può essere tradotto con “non sprecare nulla di degno”.
  • Plastbanta: come suggerisce la traduzione “dieta della plastica”, questo neologismo svedese indica la crescente attenzione delle persone nell’evitare l’utilizzo di tale materiale molto difficile da smaltire.
  • Vliegschaamte (vlieg = volo + schaamte = vergogna) e Treintrots (trein = treno + trots = orgoglio): due parole olandesi che fanno riferimento alla mobilità sostenibile. Vliegschaamte indica la vergogna di prendere l’aereo, mentre al contrario treintrots fa riferimento all’orgoglio di chi sceglie il treno.
  • Slow Fashion: è l’opposto della fast fashion, una scelta deliberata da parte dei consumatori di rallentare il proprio consumo e comprare meno, investendo in pezzi di alta qualità che durano più a lungo.
  • Wish-cycling: indica la pratica di gettare oggetti nel bidone del riciclaggio, senza avere la certezza che questi possano essere effettivamente recuperati. Per quanto guidata da un nobile desiderio, questa abitudine andrebbe evitata in quanto mette a rischio l’intero processo di riciclo.

I termini green usati delle aziende

I piani strategici di aziende e istituzioni si sono nel tempo arricchite di nuove parole per indicare i propri comportamenti e obiettivi orientati alla responsabilità ambientale:

  • Green Design: la progettazione di prodotti, servizi, edifici o esperienze che sono sensibili alle questioni ambientali e raggiungono una maggiore efficienza ed efficacia in termini di utilizzo di energia e materiali.
  • Zero Waste: un approccio sistemico che cerca di massimizzare il riciclaggio, minimizzare i rifiuti, ridurre il consumo e garantire che i prodotti siano progettati per essere riutilizzati, riparati o riciclati nuovamente nell’ambiente o nel mercato.
  • Net Zero: termine sempre più diffuso negli obiettivi ambientali, il raggiungimento dello “zero emissioni nette” significa che la quantità di anidride carbonica rilasciata nell’atmosfera dalle attività di un’azienda è bilanciata da una quantità equivalente rimossa.
  • Geoengineering: usata per indicare progetti su larga scala che hanno l’obiettivo di rallentare o invertire gli effetti del cambiamento climatico. Ci si riferisce a qualsiasi tentativo di riequilibrare il clima della Terra attraverso un’azione umana indirizzata al suolo, agli oceani o all’atmosfera.
  • Green Finance: la “finanza verde” comprende un gruppo di prodotti finanziari (obbligazioni, azioni, fondi di investimenti, ETF, assicurazioni, fondi pensione) legati ad attività economiche che tentano di coniugare il profitto con il rispetto dell’ambiente e dell’equità sociale.
  • Upcycling: consiste nell’utilizzare materiali riciclabili per creare prodotti con un valore maggiore di quello del materiale originale, trasformando i rifiuti in oggetti di valore.

Fonte: comunicato stampa