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Qual è l’identikit del Green Influencer in Italia e quali hashtag usa

Influencer marketing e sostenibilità: è un binomio che da anni porto avanti sia come influencer strategist di Eco-connection media sia in relazione all’impegno in prima linea tra gli ambassador di campagne green e – non da ultimo in termini di importanza – con il premio TopGreenInfluencer.

In questi giorni Buzzoole ha lanciato un interessante approfondimento: Micro-guide Influencer Marketing e sostenibilità Micro-guide Influencer Marketing e sostenibilità perfettamente in linea con quanto vado da anni ad approfondire. Vi riporto alcuni dati rimandando al loro pdf per ulteriori approfondimenti.

Negli ultimi anni la sostenibilità si è imposta, fra il pubblico, come un tema sempre più di tendenza e anche gli influencer hanno iniziato ad interessarsi di questo argomento: lo scorso anno, in Italia, grazie a più di 69 mila contenuti green pubblicati dagli influencer sui principali social media, questo topic ha registrato un aumento del 40% rispetto al 2019.

Tra gli argomenti maggiormente trattati dai green influencer si annoverano il cibo, la moda e l’ambiente in generale.

Per quanto concerne la sostenibilità in ambito alimentare, molti influencer hanno pubblicato ricette utili a diminuire gli spechi o comunque per creare piatti creativi e gustosi utilizzando gli scarti alimentari.

Hashtag più utilizzati dagli influencer green

Gli influencer ambientalisti hanno, invece, pubblicato contenuti trasversali che spaziavano dalla lotta alla plastica (#plasticfree è l’hashtag di gran lunga più utilizzato) all’inquinamento atmosferico sino alla pulizia degli oceani. Per capire quali siano gli argomenti maggiormente trattati basta analizzare gli hashtag più utilizzati: #Plasticfree, #Sostenibilità, #Environment, #Ecofriendly, #Zerowaste, #Climatechange, #Savetheplanet e #Recycle.

Per sensibilizzare il pubblico sulle diverse tematiche ambientali e quindi convincere i propri follower a mutare le proprie abitudini quotidiane più che le parole servono immagini di impatto. Non è un caso, quindi, che il social network più usato per condividere le novità legate al mondo della sostenibilità, secondo i dati dell’Osservatorio di Buzzoole, sia stato Instagram – su cui sono stati pubblicati addirittura il 76.7% dei contenuti realizzati nel 2020 – seguito da Facebook (12%), da Twitter (8.4%) e YouTube (2.9%).

L’identikit del green influencer?

E’ un giovane attivista che fornisce consigli di sostenibilità utili ad affrontare la vita di tutti i giorni alla propria community che, seppur ristretta (solitamente è inferiore a 100 mila follower) è molto attiva e lo segue assiduamente.

Su questo riprendo anche la definizione che diedi nel 2019 in occasione dei TopGreenInfluencer

Il primo identikit del perfetto green influencer italiano: attivista, con un forte legame con la vita reale e una elevata coerenza nel comunicare i temi della sostenibilità tout court. Caratteristiche che lo distinguono dagli influencer di altri ambiti in Italia, ma anche dai green influencer esteri che hanno un posizionamento più rivolto al glam e al lifestyle.

Tuttavia, a fronte di questi numeri, ad oggi, le aziende non hanno colto l’importanza di rendere più sostenibile il proprio business e darne comunicazione in maniera corretta: basti considerare che soltanto il 2% dei contenuti green pubblicati lo scorso anno era frutto di attività sponsorizzate. I consumatori sono sempre più attenti al tema della sostenibilità e, al contempo, sono diventati sempre più diffidenti verso operazioni aziendali di greenwashing  sporadiche e di facciata che quindi rischiano di produrre un effetto boomerang sulla reputazione dell’attività.

Letizia Palmisano Giornalista Ambientale

La sostenibilità non è solamente nel saper fare, ma anche nel far sapere. Letizia Ecoblogger e giornalista ambientale