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Basta Plastica! Si inizia grazie a una #soluzionein2minuti! Ecco come

Quando posso lavoro da casa, piscina la mattina alle 7:30 e pianificazione della giornata con qualche pausa dal lavoro, magari per andare a fare la spesa (per una volta senza fretta!) specialmente dopo aver letto il libro “Basta Plastica” (edito da Aboca Edizioni) scritto da Martin Dorey. Nella mia vita cerco di vivere con un ridotto uso di plastica e di prodotti monouso in generale. In alcune situazioni non mi riesce. Però vi è una zona grigia che posso ancora colmare di verde… Il libro, ammetto, mi ha dato una motivazione in più e richiamato all’ordine!

“Basta Plastica” si legge in pochissimo tempo, un’ora forse. Ma vi consiglio di non fermarvi alla mera lettura. Potrei defiirlo un libro in 3D: tridimensionale. Vi prende nello spazio e nel tempo e vi conduce per mano a ridurre l’uso della plastica. Ad esempio nel mio caso mi ha convinta a non desistere. All’ora di pranzo ho superato il supermercato (ove comunque acquisterei frutta e verdura sfuse in sacchetti compostabili) e sono arrivata al banchetto di frutta e verdura di un produttore diretto che è in zona 3 mezze giornate. Ho ridotto così numero di imballaggi e in generale son stati buste di plastica. Tornata a casa mi son accorta di aver finito lo yogurt. Di solito lo prendo bio in barattolini in vetro e coperchio in alluminio, quindi già #plasticfree. Ma anche questa volta sono andata oltre. Vicino casa questo pomeriggio fermava Biolà produttore diretto di carne e derivati del latte biologico. Son arrivata al furgoncino e ho preso lo yogurt bianco. Per farlo diventare “alla fragola” userò quelle fresche… Certo, avrei potuto fare meglio. La prossima volta ad esempio per comprare le olive potrei portarmi un barattolo di vetro (ad oggi me le mettono in un sacchetto). Dal fruttivendolo penso sia più semplice chiederlo rispetto al supermarket… Martin te lo prometto! Sarà la mia prossima #soluzionein2minutiMa ora smetto di parlarvi di me e lascio spazio al libro…

Basta Plastica

In questo libro il lettore potrà trovare molte idee per ridurre il consumo di plastica. La caratteristica carina e pratica? Ogni azione proposta vi richiederà solo 2 minuti, insomma 120 secondi. Ve ne servono di più per leggere questo articolo!

L’abuso della plastica ammala il Pianeta

La plastica ci ha rivoluzionato la vita. Ma non siamo stati bravi a farne buon uso. Chiunque se ne rende (o dovrebbe) conto. Siamo passati dall’uso all’abuso. Non abbiamo ragionato prima, lo dobbiamo fare ora.  La plastica è estremamente duratura e non è biodegradabile. Col trascorrere del tempo diventa fragile e si sbriciola in frammenti più piccoli, le cosiddette “microplastiche”. Ogni pezzo di plastica che è stato prodotto esiste ancora da qualche parte nel mondo e continuerà a esistere per alcune migliaia di anni nelle acque dei mari, nei torrenti, nei nostri parchi e nelle cosiddette ‘oasi felici’, nella terra degli orti dove noi coltiviamo carote e zucchine per la nostra tavola.

Il libro spiega anche come alcune tipologie di plastiche rilascino sostanze chimiche come il BPA (bisfenolo A), un composto che mima l’azione degli estrogeni ed è associato a un calo nella produzione di spermatozoi e all’infertilità negli uomini, e anche al cancro alla prostata e al seno. Questa è la tossicità della plastica e non si stratta più di minacce bensì di un vero e proprio assedio. La plastica ci ha dichiarato guerra. Ne sono vittime non solo gli oceani, che sembrano entità così distanti, ma anche le acque e tutte le spiagge del nostro piccolo Mare Nostrum, i pesci che lo abitano e ancora, seguendo la catena alimentare, gli esseri umani che di quei pesci si cibano ingurgitando polimeri plastici che si sono insinuati nelle viscere degli abitanti dei mari.

La plastica, inoltre, negli oceani crea giganteschi vortici di spazzatura in cui rimane sospesa sotto forma di minuscoli frammenti, strangola e intrappola delfini, balene, tartarughe che moriranno di asfissia, annienta l’ecosistema marino, in un’unica espressione mette gli oceani in ginocchio. Ma non è troppo tardi per agire.

È sulla base di questa convinzione che l’autore del libro, Martin Dorey surfista e camper-lover basato in Cornovaglia, ha fondato l’organizzazione #2minutebeachclean, il cui segreto del successo sta nell’aver saputo coinvolgere, attraverso i social network, moltissime persone in un cambiamento importante e positivo senza richiedere loro particolare impegno. Pulire le spiagge, conoscendo le ragioni e le implicazioni di questo piccolo gesto di civiltà, può fare la differenza e la sta facendo. Ogni settimana circa 145.000 persone si connettono all’account Instagram e molti tweet firmati dall’organizzazione raggiungono oltre 150.000 visualizzazioni al giorno. Nel 2015 sono state istallate in Cornovaglia otto stazioni di pulizia spiaggia. A distanza di un anno i dati relativi a due spiagge hanno dimostrato un calo dell’immondizia di oltre il 60%. Oggi in Gran Bretagna e in Irlanda le postazioni sono oltre 350.

E in Italia cosa può fare il lettore di questo libro?…

Il lettore potrà certamente entrare nella grande famiglia dei sostenitori del Pianeta. Come?… semplicemente mettendo in pratica una ‘soluzione in 2 minuti’ e poi pubblicandone una foto sui social usando l’hashtag #soluzionein2minuti. Ma se il fruitore del testo è ancor più motivato potrà scegliere di essere protagonista in prima linea proponendo una personale #soluzionein2minuti: se sarà ritenuta efficace Martin Dorey e i suoi seguaci ne prenderanno ispirazione aggiungendo così un ulteriore tassello al cambiamento.

Il Pianeta ringrazierà e voi avrete approfittato di una bella lettura con tanti spunti.

Letizia Palmisano Giornalista Ambientale

La sostenibilità non è solamente nel saper fare, ma anche nel far sapere. Letizia Ecoblogger e giornalista ambientale