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Carbon Almanac: la mia recensione

Oggi vi parlo di Carbon Almanac, lavoro corale coordinato da Seth Godin in persona!

Da oltre un secolo, per larghissima parte, abbiamo basato le nostre economie e i processi di produzione sullo sfruttamento di fonti di origine fossile. Oggi, purtroppo, la natura ci sta presentando il conto (salatissimo) delle nostre sciagurate condotte e quindi dobbiamo agire in fretta per invertire una rotta che sta portando l’umanità verso il definitivo naufragio. Prima di intraprendere qualsiasi azione è comunque essenziale comprendere cosa sta accadendo attorno a noi e, per far ciò, abbiamo bisogno di analizzare dati concreti. 

Numeri, vignette, citazioni, illustrazioni, tabelle, storie e articoli che aiutano a comprendere quale sia l’impatto del carbonio sul pianeta Terra, sui suoi abitanti, sul clima, sull’energia, sulla flora e sulla fauna: questo – e tanto altro – troverete su “Carbon Almanac” (pubblicato in Italia da ROI Edizioni), una guida sul clima scritta da più di trecento persone (tutte volontarie) residenti in 41 paesi diversi dal Benin ai Paesi Bassi, dall’Australia a Singapore. 

Nata da un’idea di Seth Godin – famoso guru del marketing –  “Carbon Almanac” è uscito nelle librerie italiane lo scorso luglio e rappresenta una guida completa utile sia a chi, sinora, era rimasto ai margini del dibattito ecologista perchè intimorito dai suoi aspetti tecnici o, semplicemente, nozionistici, ma, al contempo, valido per un pubblico più informato perchè riporta concetti più complessi.

Scenari, effetti, soluzioni sono parte integrante di un’opera frutto del lavoro collettivo di ricercatori, content contributor, sviluppatori web e designer che, apportando al progetto competenze diverse, rispondono a quesiti importanti: chi deve lavorare per risolvere il problema? cosa fanno per il clima le grandi agenzie mondiali (come l’Unfcc), le città, il mondo finanziario, gli editori (che promuovono contenuti negazionisti) e i filantropi? Quali sono le università migliori dove studiare scienze ambientali e climatiche? o, più semplicemente… nella lotta ai cambiamenti climatici può contribuire un uso limitato delle email?

Una parte del libro, infine, è dedicata alle persone – dai giovani attivisti ai maggiori scienziati – in prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici.

Negli States questo progetto ha portato alla diffusione di una newsletter e alla pubblicazione di una versione pensata appositamente per educatori ed insegnanti (un pdf parzialmente free) e di un podcast che raccoglie le voci di chi ha reso possibile l’opera.

Forse solo un appunto farei al libro: manca una parte, quella dedicata all’impatto del Tessile, ma chissà che Godin non mi ascolti e non pensi di integrare? Disponibile a scriverla io!

Letizia Palmisano Giornalista Ambientale

La sostenibilità non è solamente nel saper fare, ma anche nel far sapere. Letizia Ecoblogger e giornalista ambientale