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La rivoluzione urbana parte da noi. Greenpeace premia gli eroi urbani che lasciano a casa l’auto

Me la ricordo quella domenica del 2014. Brunello aveva appena compiuto un anno e a Roma si manifestava per il Clima nel conto alla rovescia che l’anno dopo avrebbe portato alla Cop 21. Volevo andarci e decisi di farlo con passeggino e mezzi pubblici (che si fecero attendere a lungo…!). Arrivati a via dei fori imperiali Giorgia Fanari, mia carissima amica e collega, gli appuntò sul passeggino la sua prima spilletta di Greenpeace. Il gesto oggi dei volontari romani di Greepeace di ricordare a chi va a piedi, usa i mezzi pubblici e la bicicletta che loro sono i nostri eroi urbani mi ha riportato a quel giorno e mi ricorda perché io faccia l’abbonamento dei mezzi da sempre, anche quando mi è stato “antieconomico” come dopo il parto. Perché se lo hai, lo usi e sei ancora più invogliato a lasciare a casa l’auto, cosa che a Roma, vi assicuro, è spesso una missione!

Ecco il comunicato odierno:

Ringraziare e premiare simbolicamente chi, scegliendo di muoversi a piedi, in bici, con il trasporto pubblico locale o la mobilità condivisa elettrica aiuta a decongestionare le strade dal traffico veicolare. È questa l’iniziativa portata avanti oggi dai volontari di Greenpeace in 19 città italiane, per porre l’accento sulla necessità di una vera rivoluzione che coinvolga gli spazi urbani in cui viviamo, all’insegna della mobilità sostenibile e dell’abbattimento dei livelli di inquinamento che attanagliano le nostre città.

Anche a Roma, a Piazza Vittorio Emanuele, i volontari dell’organizzazione hanno consegnato coccarde premio a cicilisti, pedoni e utenti dei mezzi pubblici o condivisi: gli “urban heroes” di tutti i giorni.

«Già oggi nelle nostre città vivono, a volte ‘inconsapevoli’, dei semplici, ordinari, quotidiani “eroi” della mobilità: persone che si spostano usando solo i mezzi pubblici, la bicicletta, il car sharing elettrico, o semplicemente andando a piedi. A volte lo fanno tra molte difficoltà, ma la loro pratica e il loro esempio sono il miglior viatico per cambiare presto le nostre città. A tutti loro va il nostro “grazie”», dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Trasporti di Greenpeace.

L’IPCC prevede che, al 2050, la popolazione mondiale sarà di 10 miliardi di persone, e due terzi di queste risiederanno in grandi centri urbani. Secondo Greenpeace, la grande sfida della mobilità sostenibile sarà consentire alle persone di muoversi senza impatti negativi sulla loro salute e quella del Pianeta.

In molte grandi città del mondo, grazie a politiche e investimenti coraggiosi, intelligenti e innovativi, è in corso una rivoluzione urbana della mobilità. Queste città hanno più aree verdi, spazi per la socialità, un trasporto pubblico efficiente e infrastrutture per la mobilità pedonale e ciclistica. Promuovono il car sharing e il ride sharing elettrici e offrono servizi su tutto il territorio, così da ridurre il bisogno di lunghi spostamenti. Sono città con meno smog, meno parcheggi, cittadini più sani e liberi.

L’Italia è indietro su molti fronti, quanto a promozione della mobilità sostenibile. Nel nostro Paese c’è un livello di motorizzazione significativamente più alto degli altri Paesi dell’Unione. Con 62,4 auto ogni 100 abitanti, l’Italia si colloca al primo posto nella graduatoria dei maggiori Paesi europei per rapporto tra autovetture circolanti e abitanti. La Germania ha 55,7 auto ogni 100 abitanti, seguita da Spagna (49,3), Francia (47,9) e Regno Unito (47,2). Il tasso di motorizzazione nel periodo 2008-2016 è aumentato di ben 2,3 punti, passando dalle 60,1 alle 62,4 autovetture per 100 abitanti. Per l’organizzazione ambientalista, un sistema che si basa sul mezzo privato a benzina o gasolio è un sistema patogeno, oltre che antitetico agli accordi sul clima.

Letizia Palmisano Giornalista Ambientale

La sostenibilità non è solamente nel saper fare, ma anche nel far sapere. Letizia Ecoblogger e giornalista ambientale