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Le ragazze di Parvana | Recensione Libro

È passato solo un anno dai tragici filmati di Kabul, l’aeroporto, la fuga. Allora molti sembravano non riuscire a staccare gli occhi di dosso a quelle dirette e oggi quasi nessuno ne parla. A tutto questo mi ha riportato la lettura de “Le ragazze di Parvana” (Rizzoli) di Deborah Ellis.

È il 2021, siamo in Afghanistan e, a seguito di un’offensiva intrapresa contro il governo locale ed i suoi alleati, i talebani, dopo aver ottenuto il controllo della quasi totalità dei capoluoghi di provincia, raggiungono e si impossessano anche di Kabul causando la caduta della Repubblica islamica dell’Afghanistan.

Milioni di cittadini afgani vengono quindi privati della libertà, della democrazia e del futuro. C’è chi, come Rafi, parte per salire su un aereo diretto a New York sognando di trovare la felicità. Maryam, sua zia e capricciosa popstar, riesce a criticare chiunque. C’è un padre che farà di tutto per far sì che figlio e zia arrivino all’aeroporto di Kabul. Damsa, invece, scappa di casa dopo aver rifiutato un matrimonio combinato. Shauzia è inseguita dai Talebani perché indossa la divisa da poliziotta. Parvana, infine, che difende da sempre chi non ha voce, è costretta a lasciare ciò che ha costruito per scappare con le sue “ragazze” verso le montagne.

Cosa unisce questi personaggi? Il fatto di essere i protagonisti di “Le ragazze di Parvana” (Rizzoli), attraverso il quale l’autrice, Deborah Ellis, continua la narrazione intrapresa già nel ciclo di Parvana (Sotto il burqa, Il viaggio di Parvana, Città di fango e Il mio nome è Parvana, tutti disponibili nel catalogo Bur) tradotto in venticinque lingue.

Questo libro narra il coraggio di donne – le cui storie solo all’apparenza sembrano diverse le une dalle altre – che condividono la stessa sofferenza per il destino del loro paese e del popolo afgano e che, con forza, hanno deciso di combattere le avversità per tentare di cambiare un destino che sembra ormai scritto. 

Deborah Ellis – assistente sociale e attivista per la pace che ha donato oltre un milione di dollari di diritti d’autore a diverse organizzazioni umanitarie – pur affrontando una tematica delicata e pur narrando storie drammatiche, riesce a raccontare il coraggio delle donne afgane contro la forza e l’oppressione dei talebani mantenendo il pieno rispetto della cultura, della storia e della bellezza dell’Afghanistan.

Con uno stile lieve e poetico, l’autrice riesce a narrare ai lettori di tutte le età storie ancora molto attuali nella loro tragicità e che, purtroppo, sembrano essere scomparse dai “radar” dei mass media e, quindi, dall’interesse della comunità internazionale.  

Ma non è solo il fondamentale “obbligo” al sapere che deve spingere a leggere il libro (adatto già agli adolescenti). Le sue pagine e le storie in esso custodite ci ricordano davvero che cosa è importante, ci fanno riflettere (spero) sulle mille lamentele quotidiane per le futili cose mentre le nostre energie dovrebbero andare nella lotta per rivendicare i diritti che dovrebbero essere inalienabili per qualsiasi persona di questa Terra.

 

Per concludere, in streaming si trova “i racconti di Parvana”, non perdetelo. 

 

Letizia Palmisano Giornalista Ambientale

La sostenibilità non è solamente nel saper fare, ma anche nel far sapere. Letizia Ecoblogger e giornalista ambientale