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“Lasciami andare”: il libro che racconta delle orche di Genova e parla al cuore | Recensione

Oggi vi racconto del nuovo bellissimo libro per ragazzi di Claudia FachinettiLasciami Andare (Battello a Vapore) – che è davvero una certezza. Ma per dirvi qualcosa di più della trama, dobbiamo un attimo tornare indietro a circa 4 anni fa.

È il primo dicembre del 2019, una domenica che pare uguale a tante altre a Genova. Io ero stata in quella stessa città poche settimane prima, proprio di domenica e ricordo di essermi seduta al porto per una buona mezz’ora a guardare il mare che amo sempre, in qualsiasi stagione. Settimane dopo avrei pensato che sarei voluta essere lì quel primo dicembre. 

E invece quel primo dicembre nel capoluogo ligure, come del resto in tutti gli altri angoli del Pianeta, le persone pensavano all’inverno, alle vacanze natalizie, ai doni da mettere sotto l’albero e a come festeggiare l’arrivo del successivo decennio (non sapendo, ovviamente, che si sarebbero trovati ad affrontare l’avvento su scala mondiale della pandemia di Covid-19).

Quando a Genova arrivarono le orche

Fuori dalla finestra il meteo non prometteva nulla di buono: non era ancora finita la conta dei danni legati all’ultima ondata di maltempo che le nuvole già tornavano ad occupare il cielo.

Tuttavia, in questo scenario plumbeo, accadde un fatto eccezionale:  un gruppo di orche – un  grande maschio, una femmina con un cucciolo e due esemplari giovani – venne avvistato all’interno del porto di Genova. Venne subito creata una task force composta dagli esperti biologi dell’istituto Tethys, dell’Università di Genova, dell’Associazione Menkab e dell’Acquario di Genova per comprendere da dove arrivassero i cetacei, le ragioni della loro “visita” sulle coste genovesi e, soprattutto, capire se fossero in pericolo.

Perché la gente pensa, sbagliando, che le orche siano pericolose

Tra i grandi cetacei, le orche non godono – immeritatamente – di buona fama: anche a causa dei kolossal hollywoodiani vengono considerate – erroneamente – tra i più pericolosi abitanti degli abissi marini. Io invece le ho sempre amate. Ricordo quando vidi per la prima volta il film Free Willy e quanto soffrii da bambina nel sapere che l’orca protagonista era effettivamente prigioniera. 

A essere in pericolo non è di certo l’uomo a causa delle orche, ma il contrario. Cambiamenti climatici e attività umane stanno riducendo drasticamente il numero delle loro prede e, secondo alcuni scienziati, questo fenomeno spinge le orche a percorrere rotte “sbagliate” mettendo in pericolo le loro esistenze.

Così su questo evento – realmente verificatosi – si innesta la storia raccontata in Lasciami andare (Il Battello a Vapore), il nuovo libro della bravissima giornalista e scrittrice Claudia Fachinetti uscito nelle librerie lo scorso Novembre. La protagonista, Alaska, è una quattordicenne che vive a Milano e nutre una passione viscerale per i cetacei che le è stata trasmessa da sua madre la quale, però, sta lottando per la vita in un letto di ospedale. Appena viene a conoscenza dell’arrivo delle orche, Alaska – che non sopporta di vedere la madre in quello stato – parte per Genova dove vivrà emozioni indimenticabili e grazie a Diego, un giovane ricercatore, imparerà tanti segreti sulle orche ma soprattutto sull’importanza di accettare i fatti dolorosi che accadono e, quindi, di trovare la propria strada nella vita. 

Quello scritto da Claudia Fachinetti è un romanzo emozionante che alterna vicende  realmente accadute, approfondimenti scientifici sui cetacei e sulla vita marina in genere, con narrativa di intenso trasporto. 

Claudia sa bene come fare informazione e divulgazione scientifica anche quando scrive un racconto. Questa volta tutto ciò è ulteriormente potenziato. Il lettore si troverà innanzi a box divulgativi che consentiranno di approfondire i temi scientifici trattati nonchè di avvicinarsi al mondo marino e all’impegno per la sua tutela.

 

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Letizia Palmisano Giornalista Ambientale

La sostenibilità non è solamente nel saper fare, ma anche nel far sapere. Letizia Ecoblogger e giornalista ambientale